Le condizioni di lavoro degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria nei settori penitenziari degli adulti e dei minori sono giunte ad un punto critico e senza ritorno e c’è da chiedersi chi abbia interesse ancora nel 2024 a svilire a tal punto le funzioni ed il ruolo del Corpo da consentire che nelle carceri siano oramai i detenuti a farla da padroni ed dettare le regole, con ciò vanificando del tutto le finalità di emenda e recupero sociale delle pene detentive in un sistema che, anche grazie all’assoluta promiscuità delle celle sovraffollate e spesso obsolete, è diventato esso stesso “criminogeno”, è quanto affermato da Leo Beneduci – Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria – che preannuncia per il prossimo 16 maggio dalle ore 10:00 una prima Manifestazione Nazionale di protesta del Personale nelle adiacenze del Ministero della Giustizia. Gravissimo – prosegue nella nota il sindacalista – che nessun responsabile politico si renda conto che il sistema iper-persecutorio da tempo posto in essere dalle amministrazioni penitenziaria e della giustizia minorile e che malgrado le quotidiane aggressioni e offese subite dal Personale nelle sezioni detentive vede migliaia e migliaia di procedimenti disciplinari in danno dei Poliziotti Penitenziari e, a partire dal 2020,.(sic!) 250 appartenenti al Corpo tuttora sospesi dal servizio a metà stipendio (nonostante le Famiglie a carico) senza alcuna utilità né dal punto di vista giudiziario/penale né dal punto di vista amministrativo, non solo non attenua le tensioni e le criticità interne alle carceri ma addirittura le inasprisce rendendo ancora più evidente lo stato di abbandono in cui versano fedeli servitori dello Stato in uniforme nelle carceri. Persino dal punto di vista dei diritti minimi lavorativi sussistono carenze e omissioni inammissibili – conclude Beneduci – tant’è che sono oltre 1 milione le giornate di congedo non fruite dal personale dal 2021 ad oggi, cioè pari ad un anno di ferie fruibili in un anno dall’intero organico nazionale della Polizia penitenziaria, per cui è ora che al di là delle chiacchiere e delle vane promesse di facciata, a volte improntate a finalità elettorali, il Ministro Nordio, il Vice Ministro Sisto ed i Sottosegretari Delmastro e Ostellari si rendano conto dei gravi errori e delle evidenti incapacità dimostrate nella gestione di quello che è nella pienezza delle proprie attribuzioni un Corpo di Polizia dello Stato, da parte di vertici a volte da loro stessi designati ben al di fuori dei meriti e delle specifiche competenze.

Di Osapp